é giusto cambiare la prescrizione ma prima occorre riformare la giustizia partendo dalla divisione delle carriere,abolire la discrezionalità e l’interpretazione soggettiva delle leggi, limitare gli incarichi extra ai giudici,sanzionare con provvedimenti e risarcimenti certi gli errori ed i comportamenti dei giudici( come nelle altre categorie dei professionisti),ecc…
SOCRATICO
7 Novembre 2018, 16:58 16:58
Se non si richiamano all’ordine con durezza i magistrati per quel che riguarda i tempi e la certezza del diritto e della pena, senza alcuno scudo privilegiato e quindi perseguibili al pari di tutti i cittadini che sbagliano in questo Paese, e se ai pubblici ministeri non sarà imposto lo stesso valore della prova e quindi giuridico ai legali che hanno assunto la difesa degl’imputati, non ha senso nessuna controversia politica: si va solo e sempre ancora a caccia di farfalle come voti per le elezioni.
mirio cappelli
7 Novembre 2018, 15:29 15:29
il problema non è la prescrizione, ma la lungaggine dei peocessi, dovuta certo alle condizioni pietose dell organizzazione giudiziaria (carenze di organico di amministrativi, km cubici di faldoni cartacei ancora nel XXI secolo, ecc) ma soprattutto per cervellotici e farraginosi codici e procedure: bisognerebbe abrogare tutte le leggi e i codici, dopo aver tradotto e recepito i corrispettivi codici e soprattutto procedure del diritto tedesco o olandese o romeno o di qualsiasi altro paese UE dove la giustizia è piu veloce e efficace (cioè praticamente tutti….) .
Antonio
7 Novembre 2018, 15:12 15:12
lascio stare il problema prescrizione di cui non sono d’accordo è più complesso di quello che descrive e semplifica giornalisticamente Porro . Mi interessa la citazione di Francesco forte ( personaggio un po’ datato) che legge Cesare Beccaria , dei delitti e delle pene: ” il fine della giustizia non è tormentare UN ESSERE SENSIBILE,
ma minimizzare i danni ai cittadini della società”. Non so chi dei due sia bevuto Forte o Beccaria (al tempo) ma perchè non lo vanno a raccontare all’assassino di Dèsire a Roma oppure a quello di Pamela a Macerata. “ESSERE SENSIBILI” ?
vincenzo idone
7 Novembre 2018, 13:04 13:04
Carissimo Porro, le tue argomentazioni sulla prescrizione sono favolose e sono certo che tutti gli italiani condivideranno eccetto naturalmente i soliti Travaglio, Davigo ecc.ecc……..Viva la zuppa
Valter
7 Novembre 2018, 12:27 12:27
L’Italia sognata da Davigo, Travaglio e Buonafede è quella dove i processi non servono, basta l’accusa, la difesa è solo una perdita di tempo. Chi volesse dimostrare la propria innocenza, sempre che sopravviva alla tortura, può sottoporsi al Giudizio di Dio camminando sui carboni ardenti. Attenzione: qualora ne uscisse indenne verrebbe comunque condannato per stregoneria avendo evidentemente stretto un patto col diavolo.
é giusto cambiare la prescrizione ma prima occorre riformare la giustizia partendo dalla divisione delle carriere,abolire la discrezionalità e l’interpretazione soggettiva delle leggi, limitare gli incarichi extra ai giudici,sanzionare con provvedimenti e risarcimenti certi gli errori ed i comportamenti dei giudici( come nelle altre categorie dei professionisti),ecc…
Se non si richiamano all’ordine con durezza i magistrati per quel che riguarda i tempi e la certezza del diritto e della pena, senza alcuno scudo privilegiato e quindi perseguibili al pari di tutti i cittadini che sbagliano in questo Paese, e se ai pubblici ministeri non sarà imposto lo stesso valore della prova e quindi giuridico ai legali che hanno assunto la difesa degl’imputati, non ha senso nessuna controversia politica: si va solo e sempre ancora a caccia di farfalle come voti per le elezioni.
il problema non è la prescrizione, ma la lungaggine dei peocessi, dovuta certo alle condizioni pietose dell organizzazione giudiziaria (carenze di organico di amministrativi, km cubici di faldoni cartacei ancora nel XXI secolo, ecc) ma soprattutto per cervellotici e farraginosi codici e procedure: bisognerebbe abrogare tutte le leggi e i codici, dopo aver tradotto e recepito i corrispettivi codici e soprattutto procedure del diritto tedesco o olandese o romeno o di qualsiasi altro paese UE dove la giustizia è piu veloce e efficace (cioè praticamente tutti….) .
lascio stare il problema prescrizione di cui non sono d’accordo è più complesso di quello che descrive e semplifica giornalisticamente Porro . Mi interessa la citazione di Francesco forte ( personaggio un po’ datato) che legge Cesare Beccaria , dei delitti e delle pene: ” il fine della giustizia non è tormentare UN ESSERE SENSIBILE,
ma minimizzare i danni ai cittadini della società”. Non so chi dei due sia bevuto Forte o Beccaria (al tempo) ma perchè non lo vanno a raccontare all’assassino di Dèsire a Roma oppure a quello di Pamela a Macerata. “ESSERE SENSIBILI” ?
Carissimo Porro, le tue argomentazioni sulla prescrizione sono favolose e sono certo che tutti gli italiani condivideranno eccetto naturalmente i soliti Travaglio, Davigo ecc.ecc……..Viva la zuppa
L’Italia sognata da Davigo, Travaglio e Buonafede è quella dove i processi non servono, basta l’accusa, la difesa è solo una perdita di tempo. Chi volesse dimostrare la propria innocenza, sempre che sopravviva alla tortura, può sottoporsi al Giudizio di Dio camminando sui carboni ardenti. Attenzione: qualora ne uscisse indenne verrebbe comunque condannato per stregoneria avendo evidentemente stretto un patto col diavolo.